Nel 1953, per Gherardo Casini Editore, Cristina Campo scrive una scheda editoriale che promuove “Il libro delle ottanta poetesse”. L’idea è formidabile e folle: costruire “una raccolta mai tentata finora delle più pure pagine vergate da mano femminile attraverso i tempi”.
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Il libro – che assembla le poesie del Giappone medioevale e le lettere delle viziate dame del Settecento francese, testi di ispirate in odore di santità e di aristocratiche perdute, versi della Grecia classica e dell’Italia rinascimentale – non verrà mai pubblicato. Resta una lista, disomogenea: in forma corsiva e illuminata C.C. assume, tra Saffo e Simone Weil, Anna Comnena e Caterina da Siena, Mademoiselle Aïssé, Gaspara Stampa, Jane Austen… Nella scelta allestita, la malizia non si discosta dalla mistica, la carne dalla sua rinuncia, il pettegolezzo dalla rivelazione, la melma dal settimo cielo. Sulla base di quel canone – aggiungendo, levigando – abbiamo costruito questo libro, una sorta di breviario, in omaggio a Cristina Campo, figura elusiva e ineluttabile della letteratura italiana. Era solita dire: “Credo pochissimo al visibile, credo molto all’invisibile ed è forse la cosa che mi interessa di più”.
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Scheda
Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Codice SBN
UBO4697926
Descrizione
*Ottanta poetesse per Cristina Campo / a cura di Davide Brullo e Giorgio Anelli [Roma] : Gruppo editoriale MAGOG : Associazione culturale Pangea, c2023 186 p. ; 18 cm