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Ho camminato nel mondo con l'anima aperta

Nobili, Nella

poesia 2018

Abstract

La scrittura poetica è qualcosa di ineludibile, chiama in continuazione e non ci si può sottrarre. Anche a dispetto di un destino che sembra altrimenti segnato. [...]
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Testo a stampa (moderno)
Monografia
poesia
13 o più
BID RAV2079055
Description *Ho camminato nel mondo con l'anima aperta / Nella Nobili ; a cura di Maria Grazia Calandrone
[Milano] : Solferino, 2018
277 p. ; 22 cm.
ISBN 9788828200246
OCLC 1277402707
Series Poeti
Author
Nobili, Nella
Curatore
Calandrone, Maria Grazia
Note e bibliografia
Dewey 851.914 POESIA ITALIANA. 1945-1999
Publication year 2018
Titolo dell'opera Ho camminato nel mondo con l'anima aperta
Abstract La scrittura poetica è qualcosa di ineludibile, chiama in continuazione e non ci si può sottrarre. Anche a dispetto di un destino che sembra altrimenti segnato. Nata in una famiglia povera, lettrice appassionata fin da bambina ma costretta a lasciare gli studi per lavorare come operaia e contribuire così al sostentamento della famiglia, Nella Nobili (Bologna 1926-1985) percorre con determinazione per tutta la vita la strada della scrittura, elaborando una poesia di pura immediatezza e che parla al cuore, intensa e vivida. La timida ragazza della fabbrica fa scelte coraggiose: vive i suoi amori omosessuali in un’epoca che li rifiuta; lascia Roma e l’Italia proprio quando gli ambienti intellettuali cominciano ad accorgersi di lei, per il rifiuto di quell’etichetta di «poetessa operaia» che le hanno sbrigativamente cucito addosso. Finalmente le sue poesie più belle tornano alla luce grazie alla scelta appassionata di una poetessa di oggi, Maria Grazia Calandrone. Che in quei versi sofferti ha visto la cifra distintiva della più incisiva parola poetica. (...) [Fonti: https://www.solferinolibri.it/libri/ho-camminato-nel-mondo-con-lanima-aperta/ ; G.M.].
Abstract di polo Nella Nobili è stata una poetessa poco conosciuta al di fuori della ristretta cerchia degli addetti ai lavori. La sua poesia, tanto aggraziata quanto dura e aspra, ricorda le “rime aspre e chiocce“ del nostro grande Dante. Maria Grazia Calandrone, estimatrice oltre che divulgatrice dell’opera della Nobili, ha curato la raccolta di poesie dal titolo "Ho camminato nel mondo con l’anima aperta", uscito nel 2017. Critico letterario e poetessa, Calandrone scrive su diverse testate letterarie tra cui "Poesia", cura per Radio Tre un programma di letteratura ed è convinta assertrice dell’utilità pratica nella vita di tutti i giorni della Poesia, che con la sua vitalità ed il suo messaggio rinvigorente ci aiuta a comprendere ed affrontare con più coraggio la vita quotidiana spesso carica di disavventure. Chi è Nella Nobili? È una donna del popolo, un’autodidatta fulminata dal genio poetico in quarta elementare dalla lettura ad alta voce di una poesia; un’omosessuale, che non avrà timore di esternarlo in bellissime liriche d’amore dedicate alle sue donne, come questi tratti dalla bellissima lirica "Rossana segreta":
Ho passato la mia mano
sugli occhi dei tuoi ricordi,
sulla tua fronte, sulla tua bocca
sui tuoi bianchissimi seni.
(…)
La scuola ha avuto il pregio di gettare semi in un terreno fertile; purtroppo la povertà della famiglia di Nella non le ha consentito di proseguire gli studi e fin dalle scuole elementari andò come apprendista in varie fabbriche di ceramiche, astucci per orafi e infine presso una vetreria, dove si specializzò come soffiatrice, per la preparazione delle boccette per i medicinali. Nella era nata a Bologna nel 1926: immaginiamo per un attimo quale potesse essere la condizione degli operai nelle fabbriche del Nord degli anni Trenta, per le donne poi… orari di lavoro con turni di 12 fino a 15 ore al giorno, se non di più. Nella, di notte, dopo una giornata in fabbrica, leggeva, scriveva, nutriva la sua mente.Chi di noi al giorno d’oggi avrebbe tale coraggio, tale passione per la letteratura? (...)
La ballata
Madre – voglio ballare !
Dammi il vestito rosso.
Voglio andare ballando
Sulle rotaie del tram
Per tutta la città.
Campanaro – suona un valzer
Dal campanile grande –
Venite tutti in piazza
A cantare e a ballare.
Piangeremo domani
“Voglio andare / ballando sulle rotaie del tram“, sembrano versi fuori dal loro tempo, sono perentori i toni di questi verbi, imperativi che non lasciano scampo. La vita è dura e la vive chi osa, chi va oltre i suoi limiti, chi ama ballare con il rischio di cadere. Rischia chi non ha scelta, così come ride per non inumidirsi con stupide lacrime, lusso per chi ha fazzoletti da inzuppare e tempo da passare ad asciugare mani e viso. Fuggire e reimpostare la propria vita senza un piano, senza una meta, è facile da dire e meno da realizzare. La fabbrica Nella la vive come una costrizione, legge di notte, nonostante i turni massacranti e scrive: perle di sudore e d’amore incastonate nelle parole, nei versi asciutti e scarni ma densi e veri, senza veli. (...)
"Dopo guerra":
Più non mi vengono incontro,
per la campagna i festosi
casolari gialli.
Scheletri neri di travi
irti sui rari viandanti
minacciosi rimangono.
Scoppia la seconda guerra mondiale e Nella con la sorella si offrono volontarie per il recupero delle salme dei bombardamenti, ma l’esperienza è scioccante, così sono trasferite all’accoglienza dei feriti. La meravigliosa poesia "Dopo Guerra" ricorda l’Ungaretti di S. Martino del Carso (...). La Nobili utilizza i versi come linee, le parole diventano colori e l’ossimoro di quei "festosi / casolari gialli" in contrasto con gli "Scheletri neri di travi" appare subito evidente e ci trasmette lo sgomento, la desolazione di quel che resta dopo qualsiasi guerra. Un monito che prosegue, sottile e arguto, oggettivato ne "Le bandiere", dove sono chiare le immagini delle foss comuni, degli scheletri ossuti seppelliti ovunque, che toccano tutti i punti cardinali della Terra, così come la guerra mondiale, da poco finita. Le bandiere sono deposte nelle fosse comuni, dopo la sbornia suicida dei grandi ideali, che come tali si sono rivelati letali, compreso lo stalinismo in Unione Sovietica, che Nella fin dagli anni Cinquanta cominciò a criticare, pur essendo di sinistra dichiaratamente. (...) [Fonti: https://storiesepolte.it/nella-nobili-la-poesia-con-lanima-aperta/ ; G.M.]. - Nota sull'Aut. [Nobili, Nella (BO 1926-1985)]: Nella Nobili, poetessa e scrittrice nata il 6 gennaio 1926 a Bologna, morì suicida a 59 anno, il 18 febbraio 1985 in Cachan (Francia). È considerata una rappresentante della "letteratura proletaria". Scrive testi in francese e in italiano, parlando in particolare del lavoro in fabbrica e dell'amore per le donne. - Biografia: Nella Nobili nasce da padre muratore e madre sarta. Di origini modeste, lasciò la scuola a dodici anni per lavorare - eravamo in pieno fascismo - in una fabbrica, prima in un laboratorio di ceramica, poi a quattordici come vetraia. Fu da autodidatta che iniziò a sviluppare un legame con la scrittura e la poesia. Nelle pause, dopo il lavoro, scriveva i suoi primi testi, e leggeva avidamente tutto ciò che trovava: poesia italiana, ma anche Rilke - poeta che amava tanto - ed Emily Dickinson. Il padre emigrò in Algeria e, per aiutare la madre, Nella Nobili "cominciò a lavorare all'età di 12 anni, consegnando il latte e facendo altri lavoretti." Nel 1940, diventa soffiatrice di vetro in una fabbrica che fabbricava fiale farmaceutiche (racconterà della sua esperienza, 30 anni dopo, in "Le Jeune fille à l'usine", 1978). Nel 1943 la fabbrica chiuse e lei divenne inserviente di reparto in un ospedale. Tornò al suo lavoro in fabbrica nel 1945. Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1949, si trasferì a Roma. Lì frequentò gruppi antifascisti, artisti e scrittori come Renata Viganò, Enrico Berlinguer e Sibilla Aleramo. Furono i suoi primi lettori e, attraverso l'originalità della sua voce poetica, iniziò a essere riconosciuta e sostenuta, in particolare da Giorgio Morandi, Elsa Morante e Michel Ragon. Giorgio Morandi, nel 1948, la presentò al direttore romano del quotidiano "Il Giornale di Roma" che pubblicò un articolo elogiativo sulla sua poesia sotto il fatidico titolo “Poetessa operaia” (oggi “Poeta operaia”). Grazie a questo incontro pubblicò la sua prima raccolta di poesie, "Poesie", edita da Tosi & Danzi nel 1949. Le sue prime poesie non evocano l'esperienza in fabbrica e rimpiange di essere rimasta chiusa in questa immagine, come scrive nel suo diario: “Questa camicia di forza che mi viene applicata una volta per tutte: “poeta-operaio-proletario”. Camicia sporca in tutti i posti. Etichetta falsa. Pubblicità ingannevole. Niente, in nessuna parte di questa collezione del 1949, è stato fatto per meritare questa macchia originale. Pazienza. Pazienza. » Disincantata dall'esperienza romana, parte per la Francia. Nobili arrivò a Parigi nel 1953, dove rimase fino alla fine della sua vita, e iniziò a scrivere in francese negli anni '60. Ha poi pubblicato, con la sua compagna Edith Zha , nel 1979, raccolte di poesie e opere, in particolare "Donne e amore omosessuale", che raccoglie testimonianze, riflessioni e documentazioni sull'amore omosessuale femminile. Ha pubblicato su riviste come "Sorcières" e ha avuto corrispondenza con personaggi come Giorgio Morandi , Michel Ragon , Bernard Noël , Claire Etcherelli e Henry Thomas. Nel 1975 Simone de Beauvoir, una delle sue denigratrici, giudicò la sua scrittura goffa, inesperta, improvvisata e questo giudizio sarà molto doloroso per la poetessa. Si suicidò all'età di 59 anni, nel 1985, a Cachan e fu sepolta nel cimitero del Père-Lachaise (...). [Fonti: https://fr.wikipedia.org/wiki/Nella_Nobili ; G.M.].