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La banalità del bene : storia di Giorgio Perlasca

Deaglio, Enrico

Feltrinelli 1993

Abstract

Una storia vera, simile a un romanzo di avventure: l'incredibile vicenda del commerciante padovano Giorgio Perlasca (1910-1992) che, nell'inverno del 1944, a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio migliaia di ebrei, spacciandosi per il console spagnolo. Era stato un fascista entusiasta e aveva combattuto in Spagna come volontario per Franco. [...]
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Testo a stampa (moderno)
Monografia
BID BVE0035275
Description La *banalità del bene : storia di Giorgio Perlasca / Enrico Deaglio
Milano : Feltrinelli, 1993
135 p. ; 20 cm
Note In appendice: Notizie sparse dal dopoguerra.
ISBN 9788807812330
9788807723292
8807812339
BNI EDI-1289
Series Universale economica , 1233
Autore
Deaglio, Enrico
Note e bibliografia
Subjects EBREI - Persecuzioni - Budapest - 1944-1945
PERLASCA, GIORGIO
Dewey 940.5318094391 SECONDA GUERRA MONDIALE. OLOCAUSTO. Contea di Pest e Budapest
Publication place Milano
Publisher Feltrinelli
Publication year 1993
Titolo dell'opera La banalità del bene: storia di Giorgio Perlasca
Abstract di polo ABSTRACT: Una storia vera, simile a un romanzo di avventure: l'incredibile vicenda del commerciante padovano Giorgio Perlasca (1910-1992) che, nell'inverno del 1944, a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio migliaia di ebrei, spacciandosi per il console spagnolo. Era stato un fascista entusiasta e aveva combattuto in Spagna come volontario per Franco. L'8 settembre 1943 lo trovò lontano da casa, ricercato dalle SS. Avrebbe potuto mettersi in salvo, decise di rischiare la vita. Dal suo Diario, che costituisce uno dei capitoli del libro, emerge l'azione straordinaria di un uomo solo, aiutato da uno sparuto gruppo di persone, che sforna documenti falsi, realizza e difende otto "case rifugio", trova cibo, inganna nazisti tedeschi e ungheresi. Un organizzatore geniale e un magnifico impostore. Poi, il ritorno a casa e un silenzio durato quasi mezzo secolo, fino alla sua scoperta, merito di un gruppo di donne, ebree ungheresi, ragazzine all'epoca della guerra, che gli devono la vita. È stato onorato come eroe e "uomo giusto" in Ungheria, Israele, Stati Uniti, Spagna, e infine, grazie a questo libro, uscito vent'anni fa, anche in Italia (...). [Fonti: G.M. ; https://www.facebook.com/FeltrinelliEditore/photos/una-storia-vera-appassionante-come-un-romanzo-di-avventure-lincredibile-vicenda-/10157984392479588/]. - ADP: Il libro narra della vita del Giusto tra le nazioni Giorgio Perlasca e del suo operato a Budapest durante la seconda guerra mondiale. Il titolo è un chiaro riferimento, ribaltato, al titolo del libro di Hannah Arendt, "La banalità del male": Eichmann a Gerusalemme" (Adolf Eichmann fu attivo in Ungheria fino al 1944 e fu il principale fautore delle deportazioni di migliaia di ebrei durante la Soluzione finale della questione ebraica del regime nazista). Il racconto narra della vita del signor Giorgio Perlasca durante la seconda guerra mondiale e di tutte le persone coinvolte nella sua vicenda. Il giornalista Enrico Deaglio riesce ad intervistare nel 1989 Perlasca che, ormai ottantenne, gli racconta tutta la sua storia, scatenando l’ammirazione del giornalista che decide di scriverne un libro, dove viene descritta tutta l’intervista ed i fatti narrati. Perlasca, un uomo qualunque, riuscì a salvare oltre cinquemila ebrei ungheresi dalla deportazione. Iniziò tutto negli anni venti, quando egli aderì con molto entusiasmo al fascismo, tanto da partire come volontario in due spedizioni, tra cui l’ultima al fianco del generale Franco. Nel 1938, tornato in Italia, entrò in crisi con il partito fascista in seguito a due motivazioni scatenanti: in primo luogo l’alleanza tra Italia e Germania (nemiche dalla prima guerra mondiale), ma soprattutto le leggi razziali del 1938, che sancivano definitivamente la persecuzione nei confronti degli ebrei italiani. Scoppiata la seconda guerra mondiale, Perlasca venne mandato come commerciante di carne per l’esercito italiano nei paesi dell’Est. A seguito dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, egli rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana nazista e venne confinato in un castello riservato ai disertori per alcuni mesi. Nel 1944 riuscì a fuggire a Budapest, nel vortice finale della guerra, solo, senza alcun documento e ricercato dalle SS. Grazie all’asilo da parte della sede diplomatica spagnola e dell’aiuto dell’ambasciatore spagnolo, riuscì a recuperare un passaporto falso con il nome di Jorge Perlasca e si mise al servizio del programma umanitario di salvataggio degli ebrei, che la spagna condusse al fianco di altri paesi neutrali e della Croce Rossa Internazionale. Successivamente, però, l’ambasciatore spagnolo lasciò l’Ungheria e Giorgio Perlasca, che avrebbe potuto salvarsi la pelle, si autonominò nuovo rappresentante della Spagna. Con questo piano, egli riuscì ad assicurare protezione a più di cinquemila ebrei, nascondendoli in edifici di giurisdizione spagnola, le cosiddette “case protette” (otto in totale), salvandoli dai nazisti e dai fanatici ungheresi che li avrebberouccisi. La sua azione durò mesi. Perlasca, nella sua opera, venne aiutato anche da Raul Wellenberg (un diplomatico svedese inviato dal re di Svezia che, grazie a buoni mezzi finanziari, doveva salvare più ebrei possibile); i due si ritrovavano alla stazione merci per cercare di strappare qualche ragazzo dai treni pieni di ebrei. Per paura di creare un incidente diplomatico con la Spagna neutrale, i nazisti tollerarono la sua salvaguardia verso quegli esseri umani che, altrimenti, avrebbero avuto vita breve. Dopo l’entrata a Budapest dell’Armata Rossa, Giorgio Perlasca venne catturato e fatto prigioniero per alcuni giorni, venne poi liberato e poté trasferirsi in Italia, riprendendo la sua vita (...) [Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/La_banalità_del_bene]. - Nota sull'Aut. [Deaglio, Enrico (Torino 1947-)]: Giornalista e scrittore italiano, medico, regista documentarista. Particolare risonanza politica ha avuto il film "Uccidete la democrazia!" (2006), in cui, a pochi mesi dalle elezioni politiche del 2006, veniva ipotizzato che alcune schede bianche fossero state "trasformate" in voti per la Casa delle Libertà (di Berlusconi) durante lo scrutinio elettronico. Bibliografia:
La FIAT com'è. La ristrutturazione davanti all'autonomia operaia, a cura di, Milano, Feltrinelli, 1975.
Cinque storie quasi vere, Palermo, Sellerio, 1989.
La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca, Milano, Feltrinelli, 1991. ISBN 88-07-07024-3
Il figlio della professoressa Colomba, Palermo, Sellerio, 1992. ISBN 88-389-0825-7
Raccolto rosso. La mafia, l'Italia e poi venne giu tutto, Milano, Feltrinelli, 1993. ISBN 88-07-12010-0
Besame mucho. Diario di un anno abbastanza crudele, Milano, Feltrinelli, 1995. ISBN 88-07-12020-8
Bella ciao. Diario di un anno che poteva anche andare peggio, Milano, Feltrinelli, 1996. ISBN 88-07-17012-4
Lontano e a zonzo, Milano, Il Saggiatore, 1998. ISBN 88-428-0631-5
Dal '68. Immagini dall'immaginazione al potere, con Guido Pasi, Ravenna, Danilo Montanari, 1998.
Patria 1978-2008, Milano, Il Saggiatore, 2009. ISBN 9788842815686
Il raccolto rosso 1982-2010. Cronaca di una guerra di mafia e delle sue tristissime conseguenze, Milano, Il Saggiatore, 2010. ISBN 9788842816201
Patria 1978-2010, Milano, Il Saggiatore, 2010. ISBN 9788856502138
Il vile agguato, Chi ha ucciso Paolo Borsellino. Una storia di orrore e menzogna, Milano, Feltrinelli, 2012. ISBN 9788807172373
La felicità in America. Storie, ballate, leggende degli Stati Uniti a uso di giovani, vecchi, ostili ed entusiasti, Milano, Feltrinelli, 2013 ISBN 9788807172656
Indagine sul ventennio , Milano, Feltrinelli, 2014 ISBN 9788807172762
Storia vera e terribile tra Sicilia a America, Palermo, Sellerio, 2015 ISBN 9788838933202 (...) [Fonti: G.M. ; varie ; https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Deaglio].