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Testo a stampa (moderno) | ||
Monografia | ||
BID | RAV0048235 | |
Description | [7.11] *Giorgione / [testi di Carlo Volpe] Milano : Fabbri, ©1964 [8] p., XVI p. di tav. : ill. ; 36 cm |
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OCLC | 1261509140 | |
Series | I maestri del colore , 15 | |
Autore |
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Autore testi |
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Coauthor |
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Artista (pittore,scultore ecc. |
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Note e bibliografia |
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Subjects | GIORGIONE | |
Dewey | 759.5 PITTURA. Italia | |
Publication place | Milano | |
Publisher | Fratelli Fabbri | |
Part of | 7: Il diffondersi della visione prospettica | |
Publication year | 1964 | |
Titolo dell'opera | Giorgione | |
Abstract di polo | Nota sull'A. [Giorgione (Castelfranco Veneto, TV 1478 - Venezia 1510). - Forme varianti: Giorgio : da Castelfranco ; Barbarelli, Giorgio ; Barbarella, Giorgio ; Zorzi ; Zorzon ; Zorzòn ; Giorgio da Castelfranco (Vero nome) ; Da Castelfranco, G.]: Pittore italiano della scuola veneta. Nonostante la grande popolarità dell'artista ancora in vita, la sua è una delle figure più enigmatiche della storia della pittura. Non ha firmato alcuna opera e la ricostruzione del suo catalogo, nonché la determinazione dei significati iconografici di molte sue opere, è oggetto di numerose controversie e dibattiti tra gli studiosi. Fu attivo sulla scena pittorica veneziana per poco più di dieci anni, segnando un'apparizione repentina ma sfolgorante, che nella storiografia artistica ha poi assunto proporzioni leggendarie. Anche restringendo al massimo il suo catalogo e volendo ridimensionare i commenti iperbolici che seguirono la sua morte, la sua attività segnò sicuramente una svolta epocale nella pittura veneta, imprimendo una decisiva svolta verso la "Maniera Moderna". "G." era il soprannome legato probabilmente alla sua alta statura fisica. G. stesso fu comunque sfuggente, inafferrabile e misterioso: a Gabriele D'Annunzio appariva "piuttosto come un mito che come un uomo". Morì a 32 anni di peste nell'isola veneziana del Lazzaretto Nuovo. - Aut. sec.: Volpe, Carlo (Bologna 1926 - ivi 1984) [Storico dell'arte, docente all'Università degli studi di Bologna; è stato uno dei più rigorosi esponenti del metodo filologico appreso da Roberto Longhi, di cui fu allievo]. |