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Vuoto d'amore

Merini, Alda

1991

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  • Scheda
  • Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Codice SBN BVE0027964
Descrizione *Vuoto d'amore / Alda Merini ; a cura di Maria Corti
Torino : Einaudi, 1991
X, 136 p. ; 18 cm
ISBN 9788806122294
8806122290
OCLC 859846936
Collana Collezione di poesia , 224
Primo Autore
Merini, Alda
Note e bibliografia
Curatore
Corti, Maria <1915-2002>
Note e bibliografia
Dewey 851.914 POESIA ITALIANA. 1945-1999
Luogo pubblicazione Torino
Anno pubblicazione 1991
Titolo dell'opera Vuoto d'amore
Abstract di polo "Vuoto d'amore" è un'antologia di poesie della scrittrice italiana Alda Merini (1931-2009) pubblicata nel 1991 dall'editore Einaudi. La raccolta, a cura di Maria Corti, comprende molte "plaquettes" pubblicate in precedenza e non più ristampate, oltre a numerosi testi per lo più inediti trovati in manoscritti o dattiloscritti del "Fondo Manoscritti di autori moderni e contemporanei dell'Università di Pavia". La prima sezione, "Vuoto d'amore", che dà il titolo all'intera opera ed è dedicata al ricordo del poeta Giorgio Manganelli, è preceduta da una introduzione in versi dedicati alla figura del poeta. Segue "Il volume del canto", che comprende la nota poesia "Sono nata il ventuno a primavera", seguita dalle "Poesie per Charles" del 1982 e da "La gazza ladra - Venti ritratti" del 1985 che risalgono al periodo tarentino. Essi sono dedicati, in ordine, a Saffo, ad Archiloco, a Gaspara Stampa, ad Emily Dickinson, a Sylvia Plath, a Montale, a Betocchi, a Turoldo, a Quasimodo, a Manganelli, a se stessa (Alda Merini), al padre ("Il pastrano"), alla madre ("Il grembiule"), al fratello Mario, al curato (...). [Fonti: G.M. ; https://it.wikipedia.org/wiki/Vuoto_d'amore]. - Nota sull'Aut. [Alda Giuseppina Angela Merini nota come Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931[1][2] – Milano, 1º novembre 2009[3]) è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana. (...) - Biografia: «Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita.» (Alda Merini, "La pazza della porta accanto"). Alda Giuseppina Angela Merini nasce il 21 marzo 1931 a Milano (...). Della sua infanzia si conosce quello che lei stessa scrisse in brevi note autobiografiche in occasione della seconda edizione dell'Antologia dello Spagnoletti: "ragazza sensibile e dal carattere malinconico, piuttosto isolata e poco compresa dai suoi genitori ma molto brava ai corsi elementari: ... perché lo studio fu sempre una mia parte vitale". Alda vive tra un padre colto, affettuoso, dolce ed attento che a cinque anni le regala un vocabolario e che le spiega le parole tenendola sulle ginocchia, e una madre severa, pragmatica, distante ed altera, che tenta invano di proibirle di leggere i libri della biblioteca paterna in quanto vede per lei un futuro esclusivamente di moglie e madre. Emilia Painelli inoltre, quando la figlia, studentessa elementare, ha una crisi mistica, porta il cilicio, partecipa continuamente alle messe presso la vicina basilica di San Vincenzo in Prato e vuole farsi monaca, inizialmente scambia il suo malessere interiore per esteriore, e la riempie di vitamine. Poi, per farle passare l’impeto vocazionale, contatta la maestra per stabilire uno speciale ritiro scolastico. La figlia si vendica facendo dispetto all'alta considerazione dello status di famiglia che ha la madre: va a mendicare vestita di stracci, come se fosse di famiglia povera, per giunta dicendo di essere orfana. La madre la punisce con percosse. (...)no Erba e David Maria Turoldo, la indirizza dagli psicoanalisti Fornari e Musatti. (...) [Fonti: G.M. ; https://it.wikipedia.org/wiki/Alda_Merini].