Il libro colloca la critica socialdemocratica all'Unione Europea all'interno di un quadro più vasto: europeismo come forma di feticismo moderno, che scambia un oggetto (uno strumento degli Stati) per un soggetto politico delle relazioni internazionali; limitazione della democrazia degli Stati partecipanti; disfunzioni del rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia; ingiustizia degli aiuti di stato «temporanei», la quale diverrebbe insensatezza, se dovessero durare decenni; inadeguatezza del diritto dell'economia di matrice europea, in una fase storica dominata da politiche industriali e protezioniste; dubbia compatibilità dell'UE con lo Stato di diritto e altri profili ancora. Prefazione di Agostino Carrino. Con interventi di Bolognese, Chessa, D'Andrea, Foà, Guazzarotti, Losurdo, Pivetti. Stefano D'Andrea insegna Diritto privato nell'Università della Tuscia. Oltre a due monografie di diritto privato e a numerosi saggi sulle più importanti riviste della disciplina, ha pubblicato nel 2022, per l'editore Rubbettino, il libro L'Italia nell'Unione Europea – Tra europeismo retorico e dispotismo illuminato. È presidente del Centro Studi sulla Costituzione e sulla Prima Repubblica (CPR), che ha promosso il convegno dal quale è germogliato il presente volume.
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Scheda
Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Codice SBN
UBO4885131
Descrizione
*Serve meno Europa? : Domande radicali sull'Unione europea / A cura di Stefano D'Andrea ; prefazione di Agostino Carrino Roma : Rogas, 2025 271 p. ; 21 cm
Il libro colloca la critica socialdemocratica all'Unione Europea all'interno di un quadro più vasto: europeismo come forma di feticismo moderno, che scambia un oggetto (uno strumento degli Stati) per un soggetto politico delle relazioni internazionali; limitazione della democrazia degli Stati partecipanti; disfunzioni del rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia; ingiustizia degli aiuti di stato «temporanei», la quale diverrebbe insensatezza, se dovessero durare decenni; inadeguatezza del diritto dell'economia di matrice europea, in una fase storica dominata da politiche industriali e protezioniste; dubbia compatibilità dell'UE con lo Stato di diritto e altri profili ancora.