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Mediterraneo : [sceneggiatura del film diretto da Gabriele Salvatores]

Monteleone, Enzo

Commedia 1992

Abstract

Quinto film di Gabriele Salvatores, terzo di successo, dopo Marrakesh Express e Turné. Un manipolo di soldati italiani ha l'ordine di presidiare un'isola greca, apparentemente deserta. C'è il tenente Montini col suo attendente Farina, ci sono il sergente Lo Russo (Abatantuono), il marconista Colasanti e Strazzabosco, legatissimo a una mula. [...]
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Testo a stampa (moderno)
Monografia
Commedia, Drammatico, testo teatrale, sceneggiatura
13 o più
Codice SBN UBO4829423
Descrizione *Mediterraneo : [*sceneggiatura del film diretto da Gabriele Salvatores] / Enzo Monteleone
Milano : Baldini & Castoldi, [1992]
123 p., [4] c. di tav. : ill. ; 22 cm
Note L. 16000.
Collana Le formiche , 5
Autore
Monteleone, Enzo
Note e bibliografia
Dewey 791.43 SPETTACOLI PUBBLICI. CINEMA
Contiene anche Sceneggiatura del film diretto da Gabriele Salvatores
Anno pubblicazione 1992
Titolo dell'opera Mediterraneo
Abstract di polo "Mediterraneo" è un film del 1991 diretto da Gabriele Salvatores, ispirato e liberamente tratto dal romanzo "Sagapò" di Renzo Biasion. La pellicola ha vinto l'Oscar al miglior film in lingua straniera nel 1992. - Trama: Nel 1941, durante la seconda guerra mondiale e a seguito della campagna italiana di Grecia, otto militari italiani sbarcano su una piccola isola del mar Egeo, che inizialmente sembra deserta, con il compito di stabilirvi un presidio. Gli uomini che compongono il plotone sono: il tenente Raffaele Montini, un insegnante di latino e greco al ginnasio appassionato di pittura, che li comanda, il rude sergente maggiore Nicola Lorusso, il marconista Luciano Colasanti (assistente di Lorusso), i fratelli Libero e Felice Munaron, che sono originari delle Alpi venete e non hanno mai avuto a che fare con il mare, il montanaro Eliseo Strazzabosco, maestro di sci molto affezionato alla sua asina Silvana (che porta con sé ovunque), Corrado Noventa, che ha molta nostalgia dell'Italia e scrive continuamente alla moglie, e l'attendente Antonio Farina, il più giovane di tutti. I soldati si rivelano assolutamente inadatti all'attività militare e, durante la prima notte di permanenza, uccidono per errore l'asina Silvana, scambiandola per un nemico; Strazzabosco, per vendetta, rompe la radio, isolando di fatto il gruppo dal resto del mondo. Nel giro di poco tempo, complici l'isolamento geografico, l'impossibilità di qualsiasi comunicazione e l'apparente solitudine dell'isola, gli otto uomini incominciano tutti a dedicarsi ad attività del tutto estranee alla guerra, compreso Lorusso, l'unico di loro che aveva già combattuto seriamente e si era guadagnato il grado nella campagna d'Africa. Montini riprende a disegnare e dipingere e fa conoscere a Farina la poesia e la letteratura greca, regalandogli una raccolta poetica che il giovane soldato inizierà a leggere continuamente. Libero e Felice scelgono di restare nella parte collinare dell'isola, dove conosceranno una giovane pastorella con la quale faranno entrambi l'amore fino a metterla incinta. Si scopre che sull'isola, in realtà, è presente una popolazione, composta esclusivamente da donne, anziani e bambini e da un prete ortodosso, e che l'isola ha precedentemente affrontato una sanguinosa occupazione da parte dei tedeschi, che hanno deportato gli uomini più giovani. Gli isolani, comparsi all'improvviso, hanno osservato di nascosto i soldati italiani nel corso dello sbarco e dei loro primi giorni di permanenza ed hanno capito che sono ben diversi dai tedeschi, che non hanno intenzione di fare del male a nessuno e che si può tentare una collaborazione. Il gruppo di soldati stringe diverse forme di legame e di sodalizio con la gente dell'isola; addirittura il prete chiede al tenente Montini di restaurare senza compenso gli affreschi della chiesa, sfruttando le sue abilità pittoriche, che ha notato mentre il professore stava dipingendo il ritratto di uno degli anziani abitanti dell'isola. Un giorno sull'isola approda il turco Aziz, il quale non sembra sapere nulla di cosa stia accadendo nel mondo ed offre agli italiani il fumo dell'oblio. La mattina seguente, all'alba, mentre i soldati sono ancora addormentati dopo la baldoria della sera precedente, Aziz ruba loro armi, soldi ed orologi e scappa. Con la scusa del furto degli effetti personali, oltre che a causa della radio non funzionante, per gli otto italiani (che si procurano comunque nuove armi da due costruttori locali) la vita continua a scorrere tranquilla, sempre più lontana dal mondo militare e dalle relative gerarchie ed animata solo dalle vicende personali, dalle lunghe partite a calcio con gli isolani, dai tanti pranzi e cene insieme e dalle frequentazioni della casa della bella Vassilissa, la prostituta dell'isola, che si concede a turno a ciascuno di essi; tuttavia Farina, nei momenti in cui dovrebbe fare l'amore con Vassilissa, inizialmente non ci riesce e finisce per trascorrere il tempo chiacchierando con lei. (...) [ps://it.wikipedia.org/wiki/Mediterraneo_(film)]. - Nota sull'Aut. [Monteleone, Enzo (1954-)]: Enzo Monteleone (Padova, 13 aprile 1954) è un regista e sceneggiatore italiano. (...) Comincia a occuparsi di cinema durante gli anni dell'università come direttore del Centro Universitario Cinematografico e del cineclub CinemaUno di Padova assieme ai suoi amici Roberto Citran e Carlo Mazzacurati. Collabora anche alle rassegne del Circuito Cinema del Comune di Venezia per il quale scrive monografie su Blake Edwards, Ken Russell e Werner Herzog e alla retrospettiva del 50º anniversario della Biennale Cinema. Nel 1980 partecipa alle realizzazione di Vagabondi di Carlo Mazzacurati, un film in 16mm che viene premiato alla rassegna Film-Maker a Milano. Nel 1982 si trasferisce a Roma e passa anni di gavetta in cui fa un po' di tutto: scrive press-book per Gaumont e Artisti Associati, fa una trasmissione di cinema per la tv, scrive i dialoghi italiani di "Nightmare - Dal profondo della notte", fa l'aiuto-regista in un tv-movie in Amazzonia. Nel 1986 viene realizzata la sua prima sceneggiatura: "Hotel Colonial", una co-produzione Italia-Usa con Robert Duvall, John Savage, Rachel Ward e Massimo Troisi diretta da Cinzia TH Torrini. Comincia poi a collaborare con Gabriele Salvatores, per il quale scrive quattro film: "Kamikazen", con gli esordienti Paolo Rossi, Silvio Orlando e Claudio Bisio; "Marrakech Express"; "Mediterraneo" che ottiene il premio Oscar 1992 come miglior film straniero e "Puerto Escondido", campione d'incassi della stagione '92-'93. Come sceneggiatore ha lavorato con molti registi della nuova generazione: Mazzacurati per "Il prete bello"; Giuseppe Piccioni per "Chiedi la luna"; Alessandro D'Alatri per "Americano rosso", Maurizio Sciarra per "Alla rivoluzione sulla due cavalli" (vincitore del festival di Locarno 2001). Prima di passare alla regia ha scritto la sceneggiatura del film "Spara che ti passa" (Dispara!) del regista spagnolo Carlos Saura, con Antonio Banderas e Francesca Neri presentato al festival di Venezia nel 1993. (...) [Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Monteleone ; G.M.].