Il documentario torna oggi a interessare gli autori, la produzione e il pubblico perché in esso è possibile trovare un laboratorio di sperimentazione del linguaggio dei nuovi media.
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Registi, tra gli altri, come Delbono, Di Costanzo, Marazzi, Marcello, Minervini, Quatriglio, Rosi tra gli italiani, o Oppenheimer e Panh tra gli stranieri, non si limitano a raccontare la realtà, ma ci mostrano gli usi possibili delle nuove tecnologie intermediali e interattive, nella misura in cui queste non ci allontanano, bensì ci rimettono in contatto in modo rinnovato con il mondo che ci circonda. Il documentario contemporaneo - per il quale l'autore propone la definizione di "cinema di testimonianza", più adatta a descrivere il documentario contemporaneo di quella classica di "cinema del reale" - ci insegna a incontrare il mondo attraverso la mediazione digitale, che definisce ormai l'orizzonte di ogni nostra esperienza. A tale scopo, il saggio mette a lavoro alcune ipotesi filosofiche novecentesche sull'immagine (tra le altre, quelle di Ricoeur, Gadamer, Merleau-Ponty, Lyotard) riferendone in modo originale i risultati ai nuovi usi dell'audiovisivo che qui sono trattati...
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Scheda
Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Codice SBN
RMS2789470
Descrizione
*Immagini mancanti : l'estetica del documentario nell'epoca dell'intermedialità / Dario Cecchi Cosenza : Pellegrini, 2016 204 p. ; 20 cm.