Lo stesso papa Paolo VI che si rifiutò di richiamare il cardinale Silva Henriquez su richiesta del dittatore Pinochet, si dimostrò tollerante con i crimini della dittatura argentina, benedì la Giunta Militare e si dichiarò affascinato dalla personalità del sinistro ammiraglio Emilio Massera, capo della Esma. La differenza si deve alle diverse attitudini dei due Episcopati.
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Il cileno creò il Vicariato della Solidarietà per proteggere i perseguitati, quello argentino diffuse giustificazioni teologiche alla politica di sparizione, tortura e assassinio delle persone. In un'inchiesta storica scritta con la prosa intensa di uno dei più grandi giornalisti contemporanei, Verbitsky stabilisce senza ombra di dubbio che l'Episcopato argentino fraternizzò con i criminali, mentre si rifiutava di ricevere i famigliari delle vittime, che come un coro civile facevano da tragico contrappunto alle riunioni episcopali. Penetra, con una incontrovertibile documentazione ecclesiastica, diplomatica e militare, nel profondo dell'ampio ambiente clericale: i cosiddetti "moderati','come il nunzio Pio Laghi, che giocava a tennis con Massera e diceva agli americani che Videla era un buon cattolico, il presidente dell'Episcopato Primatesta, che secondo fonti accreditate dell'autore, ha presentato al governo liste di professori e alunni delle scuole cattoliche da sequestrare; i vescovi Laguna e Galan, che si sedevano a tavola con i delegati della Giunta Militare...