Lo scarto è parte di un prodotto da dismettere e, al contempo, espressione di un'umanità marginalizzata. Lo scarto sollecita a stare in prossimità della fine per riscoprire il senso della ciclicità e della trasformazione, passando da una visione lineare e funzionalistica ad una circolare e sistemica.
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Rappresenta uno squarcio per vedere abitudini e stili di vita in prospettiva differente e operare scelte concrete, per guardare "dal basso" le dinamiche sociali e ripensare la progettualità formativa. Mettendo in dialogo differenti linguaggi disciplinari e attingendo al pensiero e all'esperienza di grandi pedagogisti del nostro tempo - Illich, don Milani, Freire, Bertolini - il testo esplora la "cultura dello scarto" e delinea la prospettiva del recupero: ne emerge la necessità di rivedere la relazione tra soggetto e ambiente, di cogliere le possibilità insite nella divergenza, nell'apertura e nella ricerca di essenzialità, di promuovere forme di recupero che mettano al centro l'equità, l'esercizio della parola, il bene comune. Il testo presenta anche alcune case history: ReMida, Progetto Quid, Economia Carceraria, Metodo Caviardage e Made in Carcere sono esempi emblematici di sostenibilità nei contesti educativi e aziendali, dove si valorizza ciò che sembra inutile e apparentemente irrecuperabile. Scartare significa eliminare, ma anche aprire. Buttar via, respingere ma anche scartocciare. Avendo la possibilità di andare al cuore, all'essenziale. L'educazione non può che partire da lì: dallo scarto per recuperare, dalla fine per ricominciare.
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Scheda
Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Codice SBN
UBO4783487
Descrizione
*Dello scarto e del recupero : per una pedagogia della sostenibilità / Alessandra Augelli Milano : Angeli, 2023 146 p. ; 23 cm