In un'epoca in cui i confini statali tendono a divenire porosi e le amministrazioni nazionali competono tra di loro, è ancora attuale il requisito della cittadinanza per l'accesso al pubblico impiego, e in particolare alla dirigenza? I direttori di alcuni dei più importanti musei pubblici del mondo non sono cittadini del Paese che li ospita.
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In Italia, la riforma del 2016 con cui è stato aperto il reclutamento dei direttori dei più importanti musei e siti archeologici ai cittadini stranieri è stata oggetto di accese critiche e di una dura battaglia giudiziaria. Come, quando e perché è stato introdotto il requisito del possesso della cittadinanza per accedere alla funzione pubblica? Il principio della libera circolazione dei lavoratori stabilito dall'Unione europea in che misura consente agli Stati membri di mantenere la riserva di posti a favore dei propri cittadini? Come si è adattato l'ordinamento italiano? Quali sono le reazioni negli altri Paesi? In un'epoca in cui i confini statali tendono a divenire porosi e le amministrazioni nazionali competono tra di loro, è ancora attuale il requisito della cittadinanza per l'accesso al pubblico impiego e in particolare alla dirigenza?
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Scheda
Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Codice SBN
URB0938289
Descrizione
*Al servizio della nazione : l'accesso degli stranieri agli impieghi pubblici / Matteo Gnes Milano : Angeli, 2019 138 p. ; 22 cm.