I nomi sono quasi tutti di fantasia, ma la vicenda raccontata si basa su carte di famiglia e ricerche d'archivio.
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Eddo (Leone Edoardo) è un giovane giornalista bolognese, militante antifascista, che viene processato e condannato nel 1927 a quasi quindici anni di reclusione dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato per essere stato trovato in possesso di un gran numero di copie di un giornale clandestino, destinate alla distribuzione in Emilia e Toscana, ma soprattutto per la sua appartenenza al partito comunista. Mary appartiene invece a una famiglia fiorentina che gestisce un rinomato caffè nel centro della città; è un caffè-ristorante a conduzione familiare, di una famiglia che non collabora con il regime ma tutela la propria attività commerciale evitando di esporsi; una famiglia, quindi, che per ragioni ideologiche (nella tradizione del partito popolare) e affettive ostacola decisamente il legame di Mary con Eddo, un sovversivo, gravato oltretutto da una condanna penale. Questo libro è la storia di un amore messo a dura prova da difficoltà estenuanti, che rischiano di avere il sopravvento. Ma ci sarà un nuovo incontro per Eddo e Mary, consapevoli che tutto è da imparare di nuovo e da salvare.
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Scheda
Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Codice SBN
VEA1184742
Descrizione
Una *luce sottile : storia di Eddo e Mary / Bianca Tarozzi [Guidonia] : Iacobelli, 2015 291 p. ; 23 cm.
La vicenda di Eddo evoca quella di Leonildo Tarozzi (Bologna, 11 gennaio 1895 – 9 gennaio 1980) politico e giornalista italiano. Fu direttore della “Squilla”, quotidiano socialista bolognese. Dopo il Congresso di Livorno aderì al Partito Comunista. Subì arresti e aggressioni dai fascisti. Nel 1926 venne condannato dal Tribunale Speciale a 15 anni di carcere. Nel 1945 diresse a Bologna il giornale “Progresso d'Italia”. Fu eletto deputato del PCI nella II Legislatura (ubosb)