Nel deserto, in un luogo decadente chiamato Il Palazzo, un giovane americano di origini portoricane si presenta al capezzale di un vecchio amico, Juan, per accompagnarlo nei suoi ultimi giorni. I due, una notte dopo l'altra, ripercorrono le loro esistenze condividendo la vergogna di essere cresciuti omosessuali in famiglie in cui non era tollerato.
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E, parallelamente, discutono di un progetto che Juan vorrebbe lasciare ai posteri: un'opera poderosa, visionaria, che contiene decine di resoconti, voci, storie queer. Cosí, mentre Juan attende la fine, lui e il narratore rivivono momenti di gioia e di dolore, di paura ed esaltazione, e nel farlo resuscitano amori, sofferenze, paure, ricordi, madri, padri ed eroi minori.