Con un prologo efficace prima del titolo del racconto, come per un buon film benriuscito, una tribù del pleistocene affronta un viaggio lungo e pericoloso, trapaesaggi grandiosi e animali terribili, bufere di neve, eruzioni vulcaniche e cielistellati. Percorsi pericolosi sulla montagna e lotte per la sopravvivenza e volte finitemale.
[...]
Gli alberi su cui trovare rifugio per poi ripartire alla conquista del territorio dicaccia. Ma finalmente ecco una grotta in cui fermarsi per un po’, conquistata solodopo aver ucciso il suo possente animale abitante. Qui, ci si può riposare, dormire escaldarsi vicino al fuoco. In questa situazione di momentanea calma e ristoro, unagiovane del clan, attenta osservatrice di quello che ha visto e vissuto, sente ilbisogno di tracciare dei segni sulle pareti della caverna con un ramo con puntacarbonizzata e così descrive, a suo modo, il racconto di ciò che lei e il suo gruppohanno passato. Al ritorno dalla caccia, tutti rimangono stupefatti davanti a quelloche per la prima volta un essere umano ha visto: la prima rappresentazionefigurativa di ciò che è accaduto. E questa è la scintilla di un fuoco che ci scaldaancora oggi, ogni volta che ascoltiamo o narriamo una storia.Disegnato a matita, in chiaro scuro, da due autori sudamericani, il libro è un silentbook e per questo ancora più affascinante.
Lo trovi in
Scheda
Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Letteratura per ragazzi, Ragazzi Storie Illustrate
Codice SBN
UBO4790335
Descrizione
La *prima storia che abbiamo raccontato / Rafael Yockteng, Jairo Buitrago ; [traduzione di Sara Ragusa] Milano : Terre di mezzo, 2024 1 volume (senza paginazione) : ill. ; 29 x 29 cm