Kei e Roku decidono di intraprendere l'ascesa del monte Aso, il più grande vulcano del Giappone. Legati da una profonda amicizia, i due ragazzi sono tuttavia molto diversi: ricco e colto il primo, di modesta estrazione il secondo, hanno caratteri divergenti che li portano spesso a discutere.
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Le vivide descrizioni degli scenari in cui si muovono fanno da cornice ai loro dialoghi, in cui emergono le aspettative e i desideri, ma anche le incertezze e le inquietudini dei giovani nati dopo la Restaurazione Meiji, un periodo in cui il Giappone iniziava ad aprirsi all'Occidente e alla modernità, ma avvertiva anche il pericolo di perdere la propria identità e i propri valori tradizionali. Con II 210° giorno Soseki intende del resto rappresentare proprio il conflitto interiore e lo smarrimento di coloro che vissero i repentini e traumatici cambiamenti che sconvolsero la struttura sociale, politica e culturale del Paese tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo. Agli eventi narrati -le avverse condizioni meteorologiche che ostacolano il cammino dei protagonisti, la notte passata in una locanda che diventa occasione per osservarne gli avventori, fino all'inaspettato finale - corrisponde il ritratto ricco e suggestivo dell'anima di un popolo che solo uno scrittore con la sensibilità, la profondità di sguardo e la capacità narrativa di Soseki è in grado di delineare.
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Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Codice SBN
VIA0370152
Descrizione
Il *210° giorno / Natsume Sōseki ; traduzione e cura di Andrea Maurizi Torino : Lindau, 2019 96 p. ; 21 cm.