Un'altra sera al Bar della Cicogna. Stavolta al bancone si piazza un cliente sconosciuto. Occhiali scuri e "jellaba" pesante a righe, vestito così sembra proprio non c'entrare niente con questo posto e con la spietata siccità marocchina. O forse sì. Fa scivolare un misterioso bigliettino tra le mani di Zina dicendo di sapere dove si trova 'Aziz.
[...]
Il bel''Aziz in divisa da ufficiale, il pilota che l'ha sposata per poi sparire nel nulla la prima notte di nozze. La notte dell'attentato al re. Sono ormai diciotto anni che Zina lo cerca seguendo piste sbagliate che non hanno mai portato da nessuna parte. E davanti all'ennesimo indizio non ha intenzione di rinunciare al sogno di quell'amore, e al bacio tanto atteso che vuole farsi restituire quando finalmente lo ritroverà. Un romanzo a più voci ancorato alla realtà verissima e cruda degli anni Settanta marocchini, fatta di colpi di stato e prigioni segrete. Ma anche animato dalla tenacia di un amore puro, che nemmeno la lontananza e il silenzio sapranno spazzare via. Postfazione di Elisabetta Bartuli.
Lo trovi in
Scheda
Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
narrativa
Codice SBN
PCM0011967
Descrizione
*Ogni volta che prendo il volo / Youssef Fadel ; traduzione di Cristina Dozio ; postfazione di Elisabetta Bartuli Milano : Brioschi, 2019 346 p. ; 21 cm