Dopo la seconda guerra mondiale l'Europa occidentale ha affrontato due processi che ne hanno cambiato volto e natura: la decolonizzazione e la creazione dello spazio comunitario. Nei tre decenni successivi al 1945, tutti gli stati europei che erano giunti al conflitto come potenze coloniali dovettero affrontare la scomparsa degli imperi e ripensare il proprio ruolo nel contesto mondiale.
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Nello stesso periodo, alcuni di questi stati furono tra i promotori di un processo che spingeva a superare l'idea della sovranità nazionale, per dare vita a un nuovo soggetto sovranazionale. Entrambi i percorsi furono accomunati e caratterizzati dal fenomeno delle migrazioni: la decolonizzazione sollecitò consistenti spostamenti dai contesti extracontinentali verso l'Europa, mentre il processo di unificazione e integrazione europea vide nella libertà di circolazione dei cittadini all'interno del continente uno degli obiettivi e simboli dell'unificazione stessa. Questo volume indaga come la questione migratoria contribuì a definire la storia, le pratiche e le identità nella nuova Europa postbellica, ricostruendo in che modo la questione della mobilità interna sia entrata nelle politiche dei partiti e delle istituzioni europee e affrontando in chiave comparativa la gestione delle «migrazioni di rientro» dalle ex colonie.
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Scheda
Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Codice SBN
UBO4308837
Descrizione
*Europa in movimento : mobilità e migrazioni tra integrazione europea e decolonizzazione, 1945-1992 / a cura di Giuliana Laschi, Valeria Deplano e Alessandro Pes Bologna : Il mulino, 2017 (stampa 2018) 279 p. ; 22 cm.