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Maus : racconto di un sopravvissuto

Spiegelman, Art

Biografie Giulio Einaudi editore 2010

Abstract

La storia di una famiglia ebraica tra gli anni del dopoguerra e il presente, fra la Germania nazista e gli Stati Uniti. Un padre, scampato all'Olocausto, una madre che non c'è più da troppo tempo e un figlio che fa il cartoonist e cerca di trovare un ponte che lo leghi alla vicenda indicibile del padre e gli permetta di ristabilire un rapporto con il genitore anziano. [...]
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Testo a stampa (moderno)
Monografia
Biografie, Vignette o fumetti
Codice SBN UBO3770365
Descrizione *Maus : racconto di un sopravvissuto / Art Spiegelman
Torino : Einaudi, 2010
291 p. : fumetti b/n ; 24 cm
ISBN 9788806202347
Collana Einaudi stile libero. Extra
Autore
Spiegelman, Art
Note e bibliografia
Traduttore
Previtali, Cristina
Note e bibliografia
Soggetti EBREI - Sterminio - 1939-1945
EBREI - Sterminio - 1939-1945 - Libri per ragazzi
Dewey 741.5973 Raccolte di vignette, caricature, fumetti. Stati Uniti
Luogo pubblicazione Torino
Editori Giulio Einaudi editore
Contiene anche Mio padre sanguina storia.
E qui sono cominciati i miei guai.
Anno pubblicazione 2010
Titolo dell'opera Maus. 1, My father bleeds history
Illustratore Spiegelman, Art
Altri titoli Maus : a survivorʼs tale. 1, My father bleeds history
Maus 1
Maus. 2, And here my troubles began
Illustratore Spiegelman, Art
Altri titoli Maus : a survivorʼs tale. 2, And here my troubles began
Maus 2
Abstract di polo Art Spiegelman deve la sua fama principalmente ad un'unica opera, Maus, un romanzo grafico (auto) biografico pubblicato tra il 1980 ed il 1991, dove si narra la storia del padre, Vladek Spiegelman, un ebreo polacco sopravvissuto alla Shoah. Maus usa la forma di fumetto allegorico (i nazisti sono gatti, gli ebrei topi, gli americani cani, i polacchi maiali, i francesi rane, i russi orsi e gli svedesi renne) per dare corpo all'essenza della narrazione spogliandola degli elementi di identificazione e lasciando l'essenza della dimensione tragica. Di questo romanzo - che nel 1992 gli ha fruttato uno speciale premio Pulitzer - Umberto Eco ha detto: «Maus è una storia splendida; ti prende e non ti lascia più». Luigi Monti in un saggio apparso sulla rivista Hamelin (n. 8, ottobre 2003) ebbe a scrivere che «… l'idea stessa di rappresentare la Shoah è stata messa in dubbio dall'ineludibile domanda di Adorno: è possibile far poesia dopo Auschwitz? (...) E se "Maus", in relazione alla Shoah, rappresentasse la definitiva possibilità di riconciliazione tra estetica ed etica, tra ricerca del bello e ricerca del vero?» Fra le tante dichiarazioni e interviste rilasciate ai giornali merita una particolare attenzione una dichiarazione fatta al quotidiano Diario (uscito il 29 settembre 2001) riguardo al film di Roberto Benigni vincitore di 3 premi Oscar La vita è bella: «Benigni è pericoloso ne "La vita è bella" perché riprende la storia reale per trasformarla in fantasia. Usa la forma della metafora per dire che Auschwitz non è Auschwitz, ma solo un sinonimo di un brutto periodo: è terribile, è una vergogna. Sembra che alla fine l'unica cosa importante sia prendere i brutti periodi con ironia. Anche Maus usa la metafora, ma per aiutare a capire una storia precisa, circostanziata, e poi è una metafora che sfuma nella drammaticità del racconto.» - Nota sull'A. [Spiegelman, Art (Stoccolma, 1948-)]: Fumettista americano di origine svedese, docente alla School of Visual Arts di New York, fondatore e direttore della rivista di fumetti e grafica "Raw". Spiegelman è nato a Stoccolma nel 1948, da due ebrei polacchi sopravvissuti ad Auschwitz, Vladek e Anja. Pochi anni dopo si è trasferito in America. Periodo cruciale per la vita sua e di suo padre è stato, nel 1968, il suicidio, per ragione ignota, della madre, poco dopo il ritorno di Art da un ospedale psichiatrico in cui era stato rinchiuso per uso di droga. A questo proposito, nel 1972, Spiegelman scrisse il fumetto Prigioniero sul pianeta Inferno- un caso clinico, in cui presentò le sue opinioni riguardo agli avvenimenti. Dal 1978 lavora al graphic novel Maus, che racconta la storia del padre, sopravvissuto ad Auschwitz. È stato uno dei fondatori della rivista di fumetti e grafica Raw, insieme alla moglie Françoise Mouly, ed è tra gli artisti che hanno compilato e illustrato graficamente i lemmi del Futuro dizionario d'America (The Future Dictionary of America, pubblicato da McSweeney's nel 2005). Ha pubblicato svariati lavori su riviste statunitensi come New York Times, Village Voice e The New Yorker. Di quest'ultimo tra il 1993 e il 2002 è stato anche art director e copertinista. (...) «...sorprende la ‘tigna' che lo porta a toccare nervi continuamente scoperti e a bruciare sempiterne code di paglia. Spiegelman non è artista facile e accomodante; le sue tavole non offrono vie di fuga rassicuranti. Non c'è mai una captatio benevolentiae che faccia tirar sospiri di sollievo al lettore. Con lui le copertine del "New Yorker" non si offrono come una pausa distensiva, un riposo dell'occhio nel caos visuale delle edicole, ma come un ben assestato pugno nello stomaco.» (...) [Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Art_Spiegelman ; varie].