L'Ospedale Roncati
"Le celle d’isolamento sono poste in mezzo a due corridoi, in uno dei quali s’apre la porta,
nell’altra una porta finestra chiusa da elegante cancellata e vetrata. (…) I dormitorii sono ampi
con una cubicità di 40 centimetri cubi d’aria per ogni individuo e l’aria vi può essere rinnovata
per mezzo di appositi riscontri e per le imposte a forma di persiana. Ogni dormitorio è poi fornito
di lavatorii. Acciocché poi queste stanze possono stare tutto il giorno a finestra aperta, ed
essere fornite di aria non viziata, furono destinati per il ritrovo di tutti gli ammalati durante il
giorno, luoghi speciali."
Descrizione del manicomio bolognese di Silvio Sapigni (1895). La Biblioteca "Minguzzi-Gentili" ha sede nei locali dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Bologna, che
venne fondato nel 1867 su iniziativa di Francesco Roncati e a lui intitolato nel 1906.
Se è vero che il ricovero dei “fuor di cervello” era assicurato fin dal 1710 presso le Sale Dementi
dell’Ospedale Sant’Orsola, è solo a partire dal trasferimento attuato da Roncati nella sede di
Sant’Isaia (già convento di monache salesiane) che la città di Bologna si dota di un vero e proprio
“manicomio”, con ciò partecipando alla costituzione del progetto psichiatrico italiano, inaugurato
proprio in quegli anni.
Con questa proposta bibliografica presentiamo una selezione di documenti, conservati presso la
stessa biblioteca, che testimoniano i diversi luoghi e le varie fasi dell’assistenza ai malati di
mente: dalle antiche Sale Dementi del Sant’Orsola, passando per il manicomio di Sant’Isaia, fino
agli attuali servizi psichiatrici sorti dopo l’approvazione della Legge 180 del 1978, che decretava
la chiusura degli ospedali psichiatrici provinciali.