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Video | ||
Monografia | ||
Horror | ||
Codice SBN | VIA0169801 | |
Descrizione | *Rosemary's baby / written for the screen and directed by Roman Polanski ; from the novel by Ira Levin [Milano] : Paramount Pictures, ©2001 1 DVD-Video (131 min) : color., sonoro ; in contenitore 19 cm |
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Note | Codice area: 2; sistema e formato video: PAL, 1.85:1, anamorfico widescreen; formato audio: Dolby digital mono Tit. del contenitore Ripr. del film del 1968, USA; interpreti: Mia Farrow, John Cassavetes, Ruth Gordon, Sidney Blackmer Lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo; sottotitoli: italiano, croato, ebraico, francese, greco, inglese, portoghese, sloveno, spagnolo Contenuti speciali: Interviste retrospettive esclusive con il regista Roman Polansky, il produttore esecutivo Robert Evans e lo scenografo Richard Sylbert; Speciale "dietro le quinte" Vietato ai minori di 14 anni |
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EAN | 8010773200998 | |
Numero videoregistrazione | PDS20099 | |
ES102281 | ||
OCLC | 1277504482 | |
Regista |
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Attore |
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Note e bibliografia |
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Dewey | 791.43 SPETTACOLI PUBBLICI. CINEMA | |
Anno pubblicazione | 2001 | |
Titolo dell'opera | Rosemary's baby <film ; 1968> | |
Abstract di polo | Un incubo cinematografico, un capolavoro del genere demoniaco. Rosemary, sposata ad un attore sconosciuto, vede il marito diventare di colpo famoso. Il bambino che le nasce qualche mese dopo, secondo le dichiarazioni di una vicina di casa che l'ha assistita e del marito stesso, è morto. Ma un caso porta Rosemary a scoprire una messa nera nella quale un neonato, dai tratti demoniaci, è il protagonista. La donna comprende l'atroce verità: il marito ha ceduto il figlio in cambio del successo. Demoniaco o no, il bimbo è comunque il figlio e Rosemary accetta di prendersi cura di lui. Realtà o psicosi? Il polacco R. Polanski - al suo 1° film made in USA dopo 3 britannici - affascinato dal senso di mistero che serpeggia nel romanzo di Ira Levin, ne cava un memorabile esempio di cinema della minaccia e ripropone il tema dell'ambiguità fino a farne la struttura portante della narrazione. È "un incubo cinematografico dove la possibilità di orientarsi tra fantastico e reale è persa sempre, mentre resta a dominare la scena la sensazione di angoscia ridotta al grado zero e perciò ancor più inquietante" (S. Rulli). Oscar per R. Gordon. Prodotto da William Castle per la Paramount, nel 1976 ebbe un seguito TV di nessun interesse. |