Nel 1858, nella Bologna ancora papale, un bambino ebreo di sette anni, Edgardo Mortara, fu sottratto alla famiglia e condotto in un collegio cattolico a Roma. Battezzato di nascosto da una domestica, era divenuto cristiano e in quanto tale "doveva" ricevere una educazione cristiana: solo a diciotto anni avrebbe deciso se tornare alla religione dei padri.
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Ne nacque un caso di stato: su istigazione di Cavour, le istituzioni ebraiche protestarono vivamente, ma Pio IX fu irremovibile. Lo scrittore e giornalista cattolico Vittorio Messori ricostruisce la storia di questo caso, analizzando anche il diario inedito di Mortara, in cui difende Pio IX e denuncia le strumentalizzazioni subite da parte liberale.
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Scheda
Unimarc
Testo a stampa (moderno)
Monografia
Studi Locali Adulti
Codice SBN
LO11000022
Descrizione
*Io, il bambino ebreo rapito da Pio 9. : il memoriale inedito del protagonista del caso Mortara / [a cura di] Vittorio Messori Milano : Mondadori, 2005 166 p. ; 23 cm
Note
Trad. del ms. El niño Mortara y Pio 9., conservato presso l'archivio dei Canonici regolari del Santissimo Salvatore lateranense.